La questione potrebbe diventare un punto di discussione della filosofia moderna: ma se a Vinci perdi, perdi due volte?
Entrambe le squadre si presentano allo scontro molto corte: 8 i padroni di casa, 9 i virtussini che devono fare al meno di Alma, Tommy e dell'Omonimo (che avendo già caricato a Empoli non aveva interesse a venire).
I gialloblu, storditi dalle 1000 strade sbagliate, dalla bellezza architettonica del palazzetto costruito circa ieri pomeriggio, dagli spogliatoi di design e da un riscaldamento agghiacciante durato 25 secondi, partono malissimo e si trovano sotto 8 punti dopo 3 tiri dell'Empoli. Controparziale guidato dalle 3 bombe di Magno, Mashiro e Candyman e da un Paolino in grande spolvero che porta la Virtus al +2 dopo 10 minuti. Nel secondo quarto i padroni di casa alzano il ritmo, gli ospiti perdono fluidità in attacco e qualche pallone di troppo e all'intervallo lungo è +10 per Empoli.
Il terzo quarto, solitamente punto debole della Virtus, viene invece giocato con la voglia di non mollare che riporta le squadre a soli 6 punti di distacco. Purtroppo nel quarto finale la stanchezza si fa sentire e si abbassano le buone percentuali al tiro dei gialloblu, mentre l'Empoli più avvezzo alle grandi dimensioni del campo tiene il ritmo alto fino ad un +18 forse eccessivo per quanto visto in campo.
Per la Virtus da segnalare i millemila tiri liberi di Paolino (top scorer e cazziatore di Pils alla fine), le buone prestazioni di Candyman e Mashiro, la sfiga di LoMonster con ogni tiro che gli ha girato nel ferro e gli è uscito, la direzione artistica della bestia bicefala Docshiro e il positivo esordio di Massimo, che si è presentato con fascia scaldamuscoli per il braccio e scarpe in tinta con la divisa, dimostrando di aver già assimilato lo spirito che da sempre contraddistingue gli Orridi Frustoni.